Il percorso artistico
– Il mito della caverna (la sperimentazione)
Nel 2006 Antonio Salinari incontra lo scultore Franco Alessandria e inizia una sperimentazione, passando attraverso le instabili muse e il bestiario, con significativi richiami a Constantin Brancusi, che costituisce riferimento nella scultura e simbolo del saper fare allo stesso tempo.
Principali opere di questa fase del percorso:
- Il mito della caverna
- Instabile Musa I
- Instabile Musa II
- Instabile Musa III
- Calci al cielo
- Concavo o convesso
- Volo
– Idee senza ombre (la testimonianza)
E’ un programma avviato nel 2011, in cui la scultura è concepita per riflettere sui concetti mitizzati della società moderna: l’opera è sempre un pezzo unico, fatto a mano direttamente dall’artista e supera la ripetitività dello stile, enfatizzando come ogni pensiero debba trovare una propria forma di rappresentazione.
Principali opere di questa fase del percorso :
- Vuoto a perdere
- Paradosso sospeso
- 12 Ottobre 1492
- Africa
- Homo Videns
- Attesa
- Ogni cosa ha il suo prezzo
– Verità precarie (la proposta dei valori)
Dal 2013, sentita l’esigenza di passare dalla sterile testimonianza alla proposta di valori, avvia il progetto delle “Verità precarie”, dove ogni scultura è un insieme di frammenti intercambiabili e componibili. L’opera è ora riconoscibile ed è, anzi, parte di un “continuum” che si arricchisce progressivamente. Le dimensioni possono essere estremamente variabili e la scultura oltre che essere appesa alla parete può costituire essa stessa una quinta, dritta o curva.
Principali opere di questa fase del percorso :
- Flashback
- Disturbing Muse
- Awareness
- Angelus Novus (of third millennium)
- Know-how
- 1938 – Metamorphosis
– Kalokagathia (la ricerca della stabilità)
Dal 2016 si concentra sul concetto di bellezza, “…sempre un valore certo, che costruisce, non distrugge…” (Stefano Zecchi). Per Antonio Salinari è soprattutto la bellezza della materia e quella della concezione greca antica: kalokagathia, letteralmente il bello e buono.
Lo fa rivalutando l’artigianato d’arte e ideando la scultura multiessenza, ri-utilizzando differenti legni pregiati, avanzati da restauri di importanti palazzi storici torinesi e provenienti dai cinque continenti. Anche in questo caso le opere possono essere funzionali, ad esempio credenze e sedie ludiche.
Principali opere di questa fase del percorso:
- Musae
- Icarus
- Mythos
- Paidia
- Apeiron
- Doxa
- Luxus
– Piccole utopie (la liberazione del bambino)
Dal 2017 le due fasi precedenti (Verità precarie e Kalohagathia) si fondono attraverso la realizzazione di bambini multietnici (evoluzione della scultura multiessenza) che “disegnano” una nuova cultura ambientale.
Si tratta di bambini costituiti da un mix di legni preziosi che rappresentano, oltre al saper fare artigianale, anche culture, popoli e saperi; essi simboleggiano allo stesso tempo che l’uomo è parte dell’ambiente.
E’ lo stimolo a liberare il bambino nascosto dentro di noi.
Le principali opere di questa fase sono:
- Il viaggio
- Simbiosi
- Mediterraneo
- Ghost net
– Le Muse dell’inconscio (gli archetipi in noi)
Nel 2018 presenta questi bassorilievi costituiti da frammenti policromi provenienti dai diversi continenti, frutto della ricerca sui simboli comuni alle culture di tutto il mondo e di tutte le epoche: quegli archetipi che, per Carl Jung e Joseph Campbell, fanno parte dell’inconscio collettivo che ha originato i miti.
Le principali opere di questa fase sono:
- Atomo
- Helios
- Khamaileon
- Pyxida
- Thécne
– Le scacchiere (imparare a imparare)
Ormai non cambia solo qualche regola o qualche mossa: quello che cambia è la scacchiera, sempre diversa per affrontare un futuro incerto e mutevole.
- Circle walker
- Starpointer
- Moods
- Restarting
- Heart Mother
- …